Il Gruppo Intervento
Speciale (GIS) è un reparto d'élite dell'Arma dei Carabinieri, qualificato
inoltre Forza Speciale TIER1, assieme al Col Moschin dell'Esercito, al Comsubin
della Marina e al 17º Stormo dell'Aeronautica.
Il GIS ha una duplice
natura: nata come unità d'élite delle forze dell'ordine (teste di cuoio), dal
2004 è anche unità delle Forze Speciali, predisposta per ogni tipo di azione
militare ad alto rischio nei teatri internazionali. Creato nel 1978, è
inquadrato nella seconda Brigata mobile carabinieri.
Dal momento della sua
nascita, il reparto si è distinto in tutta Italia per efficienza e eccellente
preparazione, ma nel corso degli anni il reparto ha anche operato e opera,
molto spesso non ufficialmente, in diversi teatri di guerra (Balcani,
Afghanistan, Iraq, Corno d'Africa, ecc.) nonché in tutti i paesi dove le sedi
diplomatiche italiane si trovano più a rischio.
STORIA
Durante gli anni settanta
del secolo scorso (i cosiddetti anni di piombo) le istituzioni politiche e
civili italiane subirono un violento assalto da parte di gruppi terroristici
endemici. Sebbene il Governo non avesse preso delle iniziative ufficiali, nei
reparti d'élite delle Forze armate e di Polizia furono create unità per lo
sviluppo e la sperimentazione di tecniche di intervento in situazioni di crisi
in presenza di ostaggi.
Il 18 ottobre 1977 la
volontà politica mutò a seguito del successo dell'Operazione Feuerzauber (Fuoco
Magico) condotta dai tedeschi del GSG-9 che in Somalia riuscirono a liberare 86
passeggeri e 3 membri dell'equipaggio del volo Lufthansa 181 dirottato ed
ancora in mano ai terroristi.
A seguito di questa
azione, l'allora ministro degli interni Francesco Cossiga ordinò la creazione
di UN.I.S. (Unità interventi speciali) così da affiancare alle investigazioni
anti-terrorismo, anche azioni di "commando", da parte:
- dei carabinieri che attinsero dal 1º Battaglione carabinieri paracadutisti "Tuscania" (poi diventato reggimento);
- della Polizia di Stato che specializzò ulteriormente alcuni reparti creati per appoggiare le azioni antiterrorismo di UCIGOS (ora riordinato) e DIGOS.
Il GIS fu il primo ad essere istituito ufficialmente, il 6 febbraio 1978.
Le unità della Polizia di
Stato agivano in ambito civile e di ordine pubblico mentre quelle dei Carabinieri
potevano operare anche in ambito militare. Il Comando generale dell'Arma dei
carabinieri (così come la Polizia di Stato con i NOCS) istituì un nuovo gruppo
autonomo denominato GIS, Gruppo Intervento Speciale.
L'esordio pubblico dei
GIS avvenne a Trani (BT) il 29 dicembre 1980. Nel carcere scoppiò una rivolta
capeggiata da terroristi. Sull'edificio cominciarono a volteggiare elicotteri
dai quali si calarono velocemente uomini mascherati. Ripresero il controllo
della prigione in pochi minuti nonostante i tanti cancelli saldati dai
rivoltosi per ostacolare un intervento dall'esterno.
Il GIS, venendo meno
l'emergenza terrorismo, dal 2000 ha operato soprattutto in ambito militare, e
dal 2004 è entrato a far parte delle Forze speciali italiane, insieme al
Comsubin, e al Col Moschin, cui poi si è aggiunto il 17º Stormo incursori.
Viene inquadrato nella
Seconda Brigata mobile carabinieri, di cui fanno parte anche il 7º Reggimento
carabinieri "Trentino-Alto Adige" con sede a Laives (BZ), il 13º Reggimento
carabinieri "Friuli Venezia Giulia" con sede a Gorizia ed il 1º
Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", ma operativamente
dipende dal Comando interforze per le operazioni delle forze speciali. Per
quanto riguarda eventuali interventi in ambito civile e ordine pubblico,
dipende dal capo della polizia.
ORGANIZZAZIONE
La sede dei GIS è a
Livorno.
Il numero esatto del
personale operativo è un'informazione riservata, si sa però che il Gruppo è
organizzato a livello di compagnia.
Il GIS è diviso in:
- una sezione comando;
- una sezione amministrativa;
- una sezione addestramento e esercitazione;
La componente operativa
si presume disponga di circa 100/120 effettivi ed è divisa in:
- una sezione di esplorazione, ricognizione e acquisizione obiettivi;
- una sezione di combattimento;
- una sezione di tiratori scelti;
La sezione di
combattimento, la più numerosa, è a sua volta suddivisa in tre distaccamenti
costituiti da squadre di quattro uomini: un comandante, uno specialista in
esplosivi, uno specialista in arrampicata e uno specialista di equipaggiamenti.
In ogni momento c'è un
distaccamento pronto a lasciare la base in 30 minuti. A questo scopo hanno
sempre a disposizione alcuni Agusta-Bell AB 412 in dotazione ai carabinieri ed
un aereo da trasporto della 46ª Brigata Aerea dell'Aeronautica Militare di
stanza nella vicina Pisa che, quando necessario, può fornire i velivoli C-130
Hercules. I rimanenti possono essere impiegati entro tre e ventiquattro ore
dall'allarme. Nei casi più urgenti un nucleo avanzato precede la sezione
operativa al fine di pianificare la strategia di intervento in base ad
informazioni di prima mano.
La sezione di
esplorazione, ricognizione e quella di tiratori scelti è a sua volta costituita
da squadre di tre uomini: due tiratori armati con Mauser 86 SR ed un
esploratore equipaggiato con un HK PSG-1 semiautomatico. Durante le azioni più
lunghe gli uomini possono avvicendarsi nel ruolo di esploratore.
SELEZIONE E ADDESTRAMENTO
Trattandosi di un'unità
d'élite, il percorso che i candidati devono compiere per accedervi è
particolarmente duro e selettivo fin dalla prima fase che prevede colloqui e
visite psicofisiche.
Il bando di concorso
(interpellanza in gergo) è stato aperto, dal 2011, agli appartenenti all'Arma
che non abbiano compiuto il 33º anno di età. Non sono previsti per il momento
corsi per operatori del rango di ufficiali. Non è quindi più condizione
indispensabile l'essere effettivi al 1º Reggimento Tuscania.
Il corso è denominato
“Operatore G.I.S.- con brevetto militare d'incursore”, poiché alla fine
dell'iter formativo il militare riceve il brevetto militare di incursore, così
come avviene nelle altre tre Forze Speciali Italiane già citate.
I carabinieri che fanno
domanda vengono inviati presso il 1º Reggimento Tuscania dove iniziano il
durissimo percorso selettivo. La prima fase di selezione per il GIS prevede un
colloquio con un alto ufficiale dei GIS che ne verifica le motivazioni, un
elemento chiave per entrare a far parte del reparto. Poi sono esaminati da
psicologi e medici. Questa prima selezione è superata dal 40% dei candidati.
Corso paracadutisti (9
mesi)
I superstiti iniziano
quindi un durissimo iter formativo per il brevetto di paracadutista militare
presso il Tuscania di circa 9 mesi (tale addestramento è pressoché identico a
quello che effettuano i carabinieri paracadutisti del Reggimento Tuscania,
pertanto coloro che provengono da quest'ultimo vengono direttamente immessi
alla seconda fase, ossia quella specialistica per il GIS).
Il corso comprende:
- corso di paracadutismo militare; (lancio con fune di vincolo);
- addestramento all'impiego operativo di corde;
- corso di primo soccorso operativo (CLS);
- tecniche di orientamento e di navigazione terrestre;
- corso difesa personale (Molteplici tecniche derivate da diverse arti marziali, applicate alle possibili situazioni operative);
- corso NBCR sulle operazioni in ambienti contaminati;
- tecniche di mascheramento, mimetizzazione, movimento tattico, superamento ostacoli, capacità di operare in sicurezza in ambienti montani e sopravvivenza in climi rigidi;
- corso per operatore eliportato;
- addestramento di pattuglia e di plotone: (procedure operative standard delle minori unità,operazioni anfibie, ricognizioni, acquisizione obiettivi, piantonamenti, tecniche di guerriglia, anti-guerriglia e operazioni speciali);
- tecniche Sopravvivenza, Evasione, Resistenza agli interrogatori e Fuga;
- addestramento all'impiego di armi e materiali speciali: (tiro con armi corte, medie, lunghe, utilizzo accessori vari, materiali esplodenti o speciali, piena conoscenza degli apparati per le comunicazioni, anche satellitari, in dotazione al reparto);
- tecniche di combattimento e pattugliamento in ambiente urbano (MOUT/FIBUA/FIWAF);
- tecniche di Polizia Militare, Counter-IED, HUMINT e all'impiego in unità e comandi multinazionali.
I carabinieri che
terminano il periodo addestrativo citato, circa il 30% rispetto ai candidati
iniziali, sono ammessi alla frequenza di un corso di 45 settimane diviso in un
Corso Base di 18 settimane (superato al più dal 50% dei candidati) ed in un
Corso Specialistico di 27 settimane. Solo a questo punto si diventa membri
operativi ed effettivi del reparto.
Corso base G.I.S. (18
settimane)
- Esercizi fisici ed arti marziali: oltre ad un intenso esercizio fisico, i candidati apprendono le arti marziali (soprattutto Judo, Brazilian Jiu Jitsu e boxe thailandese) per disarmare, immobilizzare e, in generale, poter fronteggiare combattimenti corpo a corpo senza l'impiego di armi da fuoco;
- Esplosivi: costruzione, impiego e disinnesco di ordigni esplosivi;
- Armi da fuoco: uso di armi da fuoco lunghe e corte (pistole, pistole mitragliatrici, mitragliette, mitragliatrici, fucili, fucili d'assalto e fucili di precisione), scelta del tipo di arma e di munizionamento in funzione dello scenario operativo;
- Equipaggiamenti speciali: uso di apparati elettronici di sorveglianza quali ad esempio visori notturni, telecamere a fibra ottica, microfoni, oltre a strumenti meccanici di intrusione quali quelli utilizzati per lo sfondamento di porte;
- Tecniche di irruzione: modalità di irruzione in edifici, veicoli, aeromobili, ecc.
- Tecniche di arrampicata e discesa: arrampicata in diverse situazioni utilizzando corde, scale ed altri strumenti; utilizzo della tecnica fast rope per la discesa rapida da edifici o elicotteri;
- Tecniche fotografiche: tecniche di base di fotografia e uso di macchine fotografiche, videocamere, apparecchiature per la registrazione termica ed agli infrarossi, elaborazione di immagini. Chi sarà assegnato alla sezione degli esploratori/ricognitori approfondirà ulteriormente queste nozioni;
- Valutazione degli obiettivi: raccolta di informazioni utili per la pianificazione di un'azione quali la robustezza ed il tipo di materiali di porte, finestre e strutture;
- Tiro: esercitazione al tiro soprattutto contro obiettivi statici utilizzando sia un sistema noto come FATS (FireArm Training System), un sistema laser interattivo che proietta su uno schermo immagini e registra tutte le reazioni dell'allievo, sia prove di fuoco con munizionamento reale;
- Attività di polizia: tecniche di arresto;
- Inglese;
- Scorta ad alto rischio;
- Tecniche di primo soccorso;
Corso
specialistico G.I.S. (27 settimane)
- Tiro avanzato: tiro contro obiettivi in movimento ed in presenza di ostaggi per apprendere a discriminare tra individui ostili o innocenti in frazioni di secondo; tiro da posizioni difficili e con entrambe le mani, sia da soli che in squadra utilizzando munizionamento reale;
- Tecniche avanzate con esplosivi: uso di esplosivi in presenza di ostaggi, caratteristiche e scelta degli esplosivi e della quantità e modalità di impiego per minimizzare i danni collaterali. Uso di gas e loro impiego con granate da 40 mm;
- Sci ed arrampicata: frequentato presso il Centro Alpino dei Carabinieri a Selva di Val Gardena e nella scuola degli Alpini ad Aosta;
- Guida veloce: tecniche di guida difensiva ed offensiva;
- Nuoto e assalto anfibio: frequentato presso il Centro Sub dei Carabinieri di Genova-Voltri, quindi presso i COMSUBIN della Marina Militare per apprendere tecniche di ricognizione, avvicinamento, assalto e combattimento anfibio, oltre che l'uso di equipaggiamenti per subacquei ARO/ARA, motoscafi e gommoni;
- Infrastrutture: vengono studiati edifici, treni, aerei, autobus, che caratterizzano i possibili teatri di impiego. A questo scopo i GIS hanno un archivio molto dettagliato di obiettivi sensibili quali ambasciate, edifici pubblici, industrie, oltre che specifici modelli simulacri di veicoli ed aeromobili con cui addestrarsi;
- Tattiche di guerriglia e contro-guerriglia: per apprendere le tecniche comunemente utilizzate dai terroristi quali imboscate, contro-imboscate, neutralizzazione di oppositori, combattimento in aree urbane;
- Assalto ad aeromobili: I GIS sono la principale unità di assalto ad aeromobili in Italia. Mensilmente (ma forse anche ogni due settimane) conducono esercitazioni specifiche con simulacri a grandezza naturale per apprendere e perfezionare l'uso di esplosivo ed altre tecniche per lo sfondamento dei portelloni, scale telescopiche, sensori termici ed altri strumenti e tecniche applicabili in quelle situazioni;
Corsi di perfezionamento
Corso di Paracadutismo con la Tecnica della Caduta
Libera (TCL). Esso si svolge presso il Centro Addestramento Paracadutismo
(CAPAR) di Pisa per un periodo compreso tra le cinque e le sei settimane,
durante le quali si effettuano lanci ad apertura comandata da una altezza
massima di 3-4000 metri (10.000 piedi).
Corso Avanzato di
Paracadutismo, della durata di 3-4 settimane, per l'apprendimento delle
tecniche per lanci ad alta quota (di 7.000-11.000 metri) con ossigeno ad
apertura a quote basse – HALO (High Altitude Low Opening) o con apertura ad
alta quota e navigazione sotto vela – HAHO (High Altitude High Opening).
Corsi per specialità
Corsi per Tiratori
scelti: frequentati solo dai candidati della sezione esplorazione, ricognizione
e tiratori scelti per apprendere il tiro di precisione e contro cecchini, le
tecniche di occultamento e camuffaggio, il fuoco coordinato e l'uso di diversi
tipi di armamento e mirini. Per il fuoco coordinato tra più tiratori si
addestrano all'uso del sistema Sincrofire che consente al responsabile
dell'azione di vedere quanto viene inquadrato dai singoli tiratori e di
comandare il fuoco simultaneo.
Corso EOD (Operatore
Bonifica Ordigni Esplosivi) e Corso IEDD (Operatore Bonifica Ordigni Esplosivi
Improvvisati).
Corso Combat Medic: A
livello nazionale gli Incursori destinati a questo settore conseguono la
qualifica di “Soccorritore Militare” presso la Scuola di Sanità di Roma, dopo
un corso di tre settimane che garantisce, tra l'altro, una sorta di veste
legale per operare nell'ambito del primo soccorso, anche se con significative
limitazioni. Special Operations Combat Medics (SOCM) Course”, svolto presso
l'ISTC di Pfullendorf e che insegna le procedure fondamentali di pronto
soccorso, come fermare le emorragie e garantire una corretta terapia infusionale
ed anti shock, e soprattutto il prestigioso corso “18D – Special Operations
Combat Medic” dei Berretti Verdi americani. Della durata complessiva di circa
un anno, quest'ultimo è tenuto presso il JFKSWTSC di Fort Bragg ed è dedicato
esclusivamente alle Forze Speciali (per l'Italia lo frequentano anche operatori
del GOI, del GIS e del 17º Stormo).
Corso FAC (Forward Air
Controller), per abilitazione alle missioni relative alla direzione da terra
degli attacchi aerei e la designazione ai piloti degli obiettivi, tenuto presso
la Scuola di Aero-cooperazione dell'Aeronautica Militare, della durata di cinque
settimane (tre teoriche e due pratiche). Tale qualifica è limitata agli
elementi in possesso del necessario livello di conoscenza della lingua inglese (che
può essere conseguita con la frequenza del corso avanzato alla SLEE di
Perugia). Di norma, il corso è seguito da quello di Controllore del Fuoco per
Operazioni Speciali (CF/OS), di ulteriori tre settimane. Tutto ciò prelude
all'abilitazione alla funzione di Laser Target Marking (FAC/LTM) per l'impiego
dei designatori laser in dotazione al Reggimento. L'addestramento all'impiego
dei relativi designatori laser avviene con corsi di un paio di settimane, che
si tengono nei principali poligoni alleati (in Sardegna come all'estero), o
addirittura in occasione delle missioni esterne, durante la permanenza dei
distaccamenti in teatro.
Corsi all'estero
Infine sono continui
rapporti di collaborazione con reparti militari anche stranieri infatti altri
corsi vengono svolti all'estero l'International Special Training Center – ISTC
di Pfullendorf, Germania, la scuola delle Forze Speciali della NATO, e varie
esercitazioni congiunte con i colleghi delle FS e Antiterrorismo (SWAT - USA,
GSG9 - Germania, GIGN - Francia) degli altri paesi.
COMPITI
Il Ministero dell'Interno
impiega i GIS per la liberazione di ostaggi da aerei, navi, treni, autobus ed
edifici. Li chiama anche per proteggere obiettivi sensibili da attacchi
terroristici o criminali e per garantire la sorveglianza e la sicurezza in
occasione di eventi ad alto rischio.
I GIS sono impiegati dal
Comando generale dell'Arma dei Carabinieri per garantire la sicurezza di
personalità minacciate o per coadiuvare le unità territoriali in situazioni di
crisi come rapimenti e cattura di criminali, latitanti o evasi pericolosi.
Essendo Carabinieri, inoltre, sono dispiegabili fuori dall'Italia in occasione
di interventi internazionali di peace-keeping/peace-enforcing per condurre
operazioni di antiterrorismo o per la protezione di cittadini o interessi
italiani.
Occasionalmente sono
incaricati anche dell'addestramento di personale di polizie estere. In Italia
non c'è un'unica unità dedicata specificatamente a compiti di antiterrorismo
nell'ambito dell'ordine pubblico. Oltre ai GIS anche i NOCS (Nucleo Operativo
Centrale di Sicurezza) della Polizia di Stato e gli ATPI della Guardia di
Finanza operano in azioni antiterrorismo.
A partire dal 2004, il
Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, ha promosso il Gruppo d'intervento
speciale, da unità contro terrorismo a vera e propria forza speciale,
enfatizzando maggiormente la preparazione per i dispiegamenti nelle basi
militari all'estero. In forza di ciò, l'attivazione dell'unità per operazioni
fuori area viene richiesta direttamente dal "COFS" (Comando
interforze per le Operazioni delle Forze Speciali), con sede presso l'aeroporto
"Francesco Baracca" di Centocelle (Roma).
ARMAMENTO
I GIS hanno in dotazione
armi ed altri dispositivi molto sofisticati.
Le armi più comuni sono
le Beretta 92FS e HK MP5 (nelle versioni A5, KA4 e SD3), MP7 ma usano anche
Beretta M12, Steyr TMP, Smith & Wesson .357 Magnum.
Ultimamente i GIS hanno
sostituito la pistola Beretta con la più moderna Glock 17, considerata più
pratica per la presenza della slitta nella parte anteriore/inferiore del fusto,
atta all'inserimento delle torce tattiche e/o puntatori laser, nonché per la
praticità e rapidità di utilizzo grazie al cospicuo volume di fuoco.
L'arma bianca nella
dotazione individuale è il pugnale "Suppressor GIS" della ditta
italiana Extrema Ratio.
Come fucili a pompa
utilizzano Franchi SPAS-12, SPAS-15, PA3 e Benelli M-4 Super 90. Come fucili
d'assalto vengono utilizzati lo Steyr AUG, il Colt (o Bushmaster) M4A1 SOPMOD e
l'Heckler und Kock G-36, nella versione K (Kurz) e C (Commando). Attualmente
sono stati affiancati dal fucile d'assalto HK416 e dall'HK417. I Barrett M82
sono invece utilizzati per colpire obiettivi a lunga distanza o molto protetti.
I tiratori hanno in
dotazione anche Mauser 86 SR e Heckler & Koch PSG-1 equipaggiati con un
sistema Syncrofire che fa sparare tutti i fucili controllati simultaneamente.
Su tutte queste armi possono essere installati vari visori laser o ad
infrarossi, visori notturni, silenziatori e mirini telescopici.
DIVISA
Per quanto riguarda la
divisa, quella normalmente utilizzata è blu scuro (ma ne hanno anche di
mimetiche e desertiche) costruite in materiali ignifughi ed isolanti e
completata con vari rinforzi (ginocchiere, gomitiere, ecc.), diversi tipi di
caschi e giubbotti anti-proiettili. Per comunicare tra loro utilizzano
laringofoni e cuffie. In totale l'equipaggiamento indossato dai GIS in azione
si aggira sui 30 kg.
OPERAZIONI
NOTE
Gran parte delle
informazioni sulle attività del gruppo sono riservate (specialmente riguardo
operazioni fuori dai confini italiani), tuttavia sono sotto riportate le
principali azioni in cui sono stati coinvolti i GIS.
- 28 dicembre 1980, carcere di Trani (BT): intervento all'interno del carcere dove si erano asserragliati alcuni esponenti delle Brigate Rosse. Al termine di violenti conflitti a fuoco e lanci di bombe dalle due parti, vengono liberati i 18 agenti di custodia presi in ostaggio. Molti coinvolti nel blitz vengono feriti, ma nessuno viene ucciso nello scontro.
- 25 agosto 1987, Isola d'Elba, carcere di Porto Azzurro (Livorno): 6 detenuti condannati all'ergastolo, tra cui il terrorista nero Mario Tuti, prendono in ostaggio altri undici detenuti, diciassette guardie carcerarie e cinque civili. Secondo le cronache dell'epoca, gli ostaggi vennero liberati dopo trattative con i magistrati, ma il capo dell'epoca dei NOCS, Umberto Improta, rivelò in seguito essersi trattato di un blitz congiunto di GIS e NOCS tenuto riservato per non influenzare l'iter della legge Gozzini relativa ai benefici carcerari.
- 24 giugno 1989, Oria (Brindisi): Roberto Di Giovanni, giovane di 26 anni già sottoposto a cure presso centri di igiene mentale e le cui condizioni si aggravano dopo la morte della madre, si barrica in casa con una pistola e alcuni fucili da caccia e spara oltre duecento colpi, dapprima sui passanti, poi alle forze dell'ordine intervenute, nel complesso uccidendo una persona e ferendone altre dieci, tra cui quattro carabinieri e un poliziotto. Tutti i tentativi di negoziato sono inutili, in quanto il ragazzo spara su tutto ciò che si muove all'esterno della casa. Arrivata la notte, il nucleo d'assalto dei GIS impiega il gas e irrompe nell'abitazione, arrestando dopo una breve colluttazione il giovane.
- dicembre 1989, San Luca (Reggio Calabria): cattura dell'esponente della 'ndrangheta Strangio, nell'ambito delle attività di indagine sul sequestro di Cesare Casella.
- 17 aprile 1990, Santa Margherita Ligure (Genova): liberazione di Patrizia Tacchella.
- 16 gennaio 1995, Segrate (Milano): liberazione di Raffaele Alessi.
- 9 maggio 1997, Venezia: liberazione del Campanile di San Marco da sedicenti militanti della Repubblica di Venezia, definiti dai mass media Serenissimi, che avevano raggiunto Piazza San Marco con un finto blindato e un camper.
- 18 dicembre 1999, Isola di Alicudi (Messina): operazione antidroga in mare.
- 7 giugno 2000, Torino: liberazione di Rosa Laura Spadafora.
- 10 giugno 2000, Torre Annunziata (Napoli): cattura del latitante camorrista Ferdinando Cesarano.
- 25 marzo 2002, Kabul, Afghanistan: Scorta all'ex re afgano Mohammed Zahir Shah che rientra in patria.
- 30 novembre 2002, Ostia (Roma): cattura del pericoloso latitante tunisino Faid Isa Kamalfa, asserragliato in una villetta.
- 14 marzo 2005, Corato, Bari: Un arsenale, utilizzato probabilmente da una banda specializzata negli assalti ai furgoni portavalori, è stato sequestrato dai Carabinieri. Il Gruppo di Intervento Speciale han fatto irruzione in un casolare di campagna dove si trovavano sei persone di cui un latitante, tutte originarie della Calabria e con precedenti per rapina, armi, droga ed estorsioni. Uno era latitante. I militari hanno trovato dieci kalashnikov, munizioni, giubbotti antiproiettile, tute mimetiche, lampeggianti utilizzati a bordo dei furgoni portavalori. Nelle vicinanze erano parcheggiate alcune auto di grossa cilindrata rubate. Durante l'operazione uno dei sei malviventi ha accennato un tentativo di reazione prontamente bloccato.
- 28 giugno 2005, Bogogno, Novara: blitz notturno per catturare Angelo Sacco, che nella giornata precedente aveva ucciso a colpi di fucile 3 persone e ferite altre 8.
- febbraio 2006, sicurezza durante le olimpiadi invernali di Torino.
- 22 agosto 2008, Poggiomarino (Napoli): operazione antidroga contro i narcotrafficanti della camorra. Sequestrati 100 chili di cocaina purissima.
- 18 luglio 2009, frazione Bosco di Nanto, Vicenza: blitz per catturare Battista Zanellato, 84 anni, che, asserragliato nella propria abitazione, aveva poche ore prima ucciso un ufficiale dei Carabinieri con un colpo di fucile.
- 1º ottobre 2009, Napoli: blitz per catturare il boss latitante Ciro Nappo, di 34 anni, ritenuto reggente del clan camorristico Gionta di Torre Annunziata. La fulminea irruzione delle forze speciali nella casa del latitante di fronte a Palazzo Fienga, roccaforte del clan, ha permesso di mettere in sicurezza l'area prima di procedere alla cattura in una situazione potenzialmente pericolosa. I pensili della cucina di Nappo nascondevano una parete in apparenza piastrellata ma che si apriva, portando in un locale segreto ove l'uomo si ritirava durante le ricerche delle forze dell'ordine.
- 6 novembre 2009, Città di Castello: blitz per catturare un cittadino sudafricano, che poche ore prima aveva assassinato a colpi di pistola un uomo di origine polacca. Durante l'irruzione uno dei carabinieri del GIS è rimasto lievemente ferito al viso da una scheggia.
- 10 dicembre 2009, Mestre: blitz per liberare un cittadino cinese che risultava essere scomparso nel mantovano da due giorni. L'immigrato era stato rapito da una banda di connazionali: infatti in sei sono stati trovati in un appartamento a Mestre, in via Piave.
- 29 maggio 2010, Comacchio: blitz per catturare Mario Cavalieri, asserragliato in casa. Nella giornata precedente aveva preso a pugni una vigilessa, e poco dopo si è chiuso respingendo le trattative delle forze dell'ordine. Dopo quasi trenta ore di assedio alla casa di via Spina a Comacchio, Mario Cavalieri, che era barricato nella camera da letto, si è arreso alle 16:45 ai carabinieri del Gis, che hanno sfondato la porta della camera e lo hanno bloccato.
- 23 ottobre 2010, Agrigento: blitz per catturare il boss della mafia Gerlandino Messina, ricercato dal 1999 per associazione di tipo mafioso e vari omicidi. Al momento del blitz il boss era in possesso di due pistole, cariche e pronte all'uso.
- 30 giugno 2011, Collegno (TO): irruzione nell'appartamento di Santo Guglielmino (85 anni), dopo che questi si era barricato in casa per 15 ore, tenendo in ostaggio la convivente Rosa Colusso, un'anziana di 86 anni affetta da demenza senile e sulla sedia a rotelle. Prima dell'intervento l'uomo ha ucciso la compagna e dopo aver sparato due colpi fuori dall'appartamento, si è suicidato.
- 7 dicembre 2011, Vandoies di Sopra (BZ): irruzione nel maso-villetta di Erwin Heinrich Purer, per arrestare il "re delle evasioni" Max Leitner.
- 3 maggio 2012, Romano di Lombardia, nella Bergamasca: Un uomo armato si barrica nella sede dell'Agenzia delle Entrate prendendo in ostaggio alcune persone presenti nell'ufficio. Dopo 30 minuti l'uomo rilascia tutti gli ostaggi tranne uno. Alle 17:30 i GIS arrivano sul luogo e nelle ore successive il blitz sembra quasi imminente, ma intorno alle 20:30 l'ultimo ostaggio viene liberato grazie alla mediazione di un carabiniere all'interno e dei negoziatori del GIS.
- 2 novembre 2013, Costa di Rovigo: con un blitz notturno durato poco più di 3 minuti, i carabinieri del Gruppo d'intervento speciale hanno fatto irruzione nella casa di Costa di Rovigo e immobilizzato le tre persone, due uomini e una donna, che per 33 ore si erano asserragliate minacciando di dar fuoco allo stabile. A nulla erano valse le trattative, iniziate il pomeriggio prima, di un negoziatore per far riportare alla ragione i tre, due fratelli e una loro dipendente. La dinamica ha visto impegnate 2 squadre del GIS (15 uomini circa), all'una di notte è scattato il blitz, le squadre si sono calate dal tetto e hanno infranto le finestre del casolare. Durante l'irruzione sono state usate delle granate flash bang.
- 9 febbraio 2014, Inveruno, nel Milanese: con un blitz in piena notte i Carabinieri del GIS assieme ai colleghi del Nucleo Investigativo di Varese e del ROS catturano Domenico Cutrì, boss della 'Ndrangheta condannato in Appello all'ergastolo per omicidio ed evaso 5 giorni prima a Gallarate, mentre lo stavano scortando all'interno del tribunale. Il 3 febbraio, appunto, un'auto si era avvicinata ad un blindato della Polizia Penitenziaria, dal quale stava scendendo Cutrì e, ad armi puntate, il commando è riuscito a farselo consegnare dagli agenti, ne è scaturito un conflitto a fuoco con questi ultimi dove ha perso la vita un membro del commando. Le indagini coordinate in tutto il Varesotto e nell'Alto Milanese hanno portato all'identificazione e alla cattura di tutti i membri accertati del gruppo. Il covo di Cutrì è stato individuato l'8 febbraio in un immobile in ristrutturazione a Inveruno, città natale. Così, nella notte tra l'8 e il 9 febbraio, alle 2:35, il GIS ha fatto irruzione nel covo, catturando Cutrì e un altro complice che lo ospitava. Dall'entrata nello stabile alla messa in arresto sono trascorsi 8 secondi.
- 14 gennaio 2016 Mestre: Trattative per arrestare Riccardo Torta (68 anni) che aveva appena ucciso la vicina Nelly Pagnussat (78 anni) con una motosega e si era barricato nel suo appartamento per 2 ore e mezza.
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